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Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia... |
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#21 |
Senior Member
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ciao Diego e ciao a tutti,
in un'epoca in cui se non fai almeno 2-3 master post lauream non ti si fila nessuno, è inevitabile che si tengano master anche sull'argomento cinofilo dell'addestramento. A mio modo di vedere si collocano tra la soddisfazione del partecipante che ha modo di imparare altre cose sull'argomento che lo attrae e quella delle università che pur di fare iscritti (ed entrate) si inventano un po' di tutto ahimè. Diversi lustri fa, durante una mia breve esperienza di rappresentante/ venditore, il nostro capo area per il nord italia mi disse più volte "arnaldo, la pratica vale più della grammatica". Qualche anno più tardi, quando già mi occupavo di "cose di cani" addestrando e partecipando ad expo, volli comunque frequentare dei corsi tenuti dall'AIAP (associazione italiana addestratori professionisti), associazione nata con ottimi propositi ma poi purtroppo naufragata. Ricordo perfettamente anche se sono passati una quindicina di anni e oltre, che Vittorino (Meneghetti, uno dei Maestri dell'addestramento in Italia) mi disse "non so se bastano due anni sul campo per diventare addestratore". Avevano entrambi ragione (benchè ovviamente non disdegnassero la teoria e anzi ritenessero necessario apprenderla) e a mia volta, nelle varie esperienze di relatore o insegnante che dir si voglia, ho ripetuto costantemente l'importanza fondamentale della pratica sul campo. Pratica necessaria più che in altre realtà lavorative perchè oltre alla teoria, ti trovi di fronte un animale, essere pensante con il quale interagire e con un padrone con cui altrettanto confrontarti. Il problema dunque non è la formazione, universitaria o privata, anzi ben venga una sostanziosa offerta per migliorare la base, fornire una collocazione professionale adeguata e contribuire a far capire che si tratta di una professione seria che richiede tempo, fatica e grande volontà. Il dubbio casomai viene sulla qualità di alcune offerte talvolta, ma anche su un aspetto strettamente ed inevitabilmente collegato: la comparsa "sul mercato" di un'infinità di educatori (termine usato spesso per distinguersi dagli addestratori o dagli istruttori come se questi fossero come minimo infettivi). E di fatto buona parte degli educatori hanno davvero poca esperienza, spesso non sanno tenere un cane al guinzaglio o sanno applicare le tecniche solo coi cani più docili o appartenenti a razze più addestrabili. Questo fatto, purtroppo ha generato un bel po' di confusione. Un paio di anni fa, in ambito APNEC, passammo più di qualche ora a discutere sul significato dei nomi. (addestratore , istruttore, educatore) Può forse aiutare sintetizzare come segue: - addestratore: colui il quale lavora direttamente col cane (lo addestra personalemente) - istruttore: colui il quale, competente in materia di addestramento, insegna al conduttore come eseguire determinati esercizi in ambito professionale o sportivo - educatore: colui il quale insegna al proprietario a (ri)conoscere il comportamento del cane inserito nella società (non del selvatico dunque) e a educarlo per una soddisfacente convivenza. Su quest'ultima definizione e rifacendomi anche alla definizione di Pageat, si può dire che educazione è l'insegnamento di alcuni comportamenti basilari per il corretto adattamento e accettazione nella società umana (e canina) mentre addestramento è un termine da utilizzare per compiti specifici di utilità per l'uomo che in generale il cane non compirebbe di sua iniziativa (al cane non serve trovare droga o esplosivi piuttosto che fare un brevetto di lavoro per vivere). E' anche evidente che il concetto di educazione ricomprende tutte e tre le figure suesposte visto che poi gli intrecci sono molti e variegati. Per concludere chi lavora in campo è (o potrebbe essere) a seconda dei momenti, addestratore, istruttore, educatore e per tale motivo gli è necessaria un'adeguata preparazione teorica congiunta con tanta pratica. Il consiglio, se posso, è di studiare, conoscere, ma anche e soprattutto consumare un gran tante suole di scarpe da ginnastica in campo. |
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