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Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia...

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Old 04-12-2009, 17:13   #1
valentina
e la zecca Misha
 
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sempre più sbalordita... dal corriere della sera on line -

VERONA - Picchiava il marito, lo chiudeva in cantina lasciandolo anche senza mangiare e riceveva gli amanti. Maltrattamenti in famiglia, ma a parti rovesciate a Bussolengo, nel Veronese, dove una donna ha fatto passare cinque anni di inferno al marito. Dopo l’ennesima angheria, l’uomo si è deciso a denunciare la moglie, che adesso è indagata e in attesa di una perizia psichiatrica.
Lei è una donna di 44 anni che secondo l’accusa dominava completamente il marito, al quale era precluso anche l’accesso al conto corrente. Il rapporto di coppia avrebbe cominciato a deteriorarsi cinque anni fa con le prime liti, passate rapidamente dalle parole ai fatti: secondo l’accusa, infatti, la donna avrebbe cominciato a picchiare il marito con calci e pugni e se osava ribellarsi lo richiudeva in cantina negandogli anche pranzo e cena.
Fino all’ultima aggressione con un manico di coltello, da cui il marito è uscito con ematomi ed escoriazioni. Gli inquirenti avrebbero poi scoperto che la donna era arrivata a imporre al marito la presenza di altri uomini, suoi amanti. Ora è indagata per maltrattamenti, ma il Gip Laura Donati ha disposto la perizia psichiatrica per accertare se la donna è capace di intendere e volere.
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Valentina & MISHA & ARES
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Old 04-12-2009, 17:33   #2
Earthlings
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Torna a salpare il capitan Harlock dei mari "Siamo pirati, combattiamo per le balene"
E su Animal Planet riparte la serie che ne racconta le gesta
Paul Watson e gli ecoguerrieri di Sea Shepherd tornano nei mari del Sud per fronteggiare le baleniere giapponesi



Il capitano Watson e il suo equipaggio (foto Animal Planet)


MILANO - Sono esperti in abbordaggi e le grandi navi non li spaventano.
Trascorrono gran parte della loro vita in mare aperto e sono sempre pronti a sferrare un attacco.
Hanno anche la bandiera nera con il teschio. Insomma, sono dei pirati.
Ma a differenza degli altri predoni che sono l'incubo dei mercantili che incrociano nei mari del sud, il loro obiettivo non è portare via qualcosa. Al contrario: vorrebbero che nessuno porti via nulla dal mare. E il nulla in questione sono le balene, protette da una moratoria internazionale rispettata da quasi tutti i paesi del mondo. I «nemici» sono le flotte baleniere del Giappone, che assieme alla Norvegia sono la parte mancante di quel «quasi».

«A CACCIA DI GIAPPONESI» - Pirati buoni, insomma.
E il capitan Harlock della situazione è un omone canadese di 59 anni, Paul Watson, fondatore della Sea Shepherd Conservation Society e cofondatore e direttore della Greenpeace Foundation.
Un passato nella guardia costiera canadese e negli equipaggi di diverse portacontainer, Watson è un vecchio lupo di mare che da diversi anni ha deciso di dedicare la propria esistenza alla causa della salvaguardia della fauna marina. E con la sua combriccola di eco-warriors non si tira indietro in quelle che lui stesso non esita a definire «guerre». «Quando si inizia a combattere - racconta Watson - non si sa come andrà a finire. Non si va in battaglia per chiedersi se si vincerà o si perderà. Si va per fare quel che si deve. I giapponesi cacciano le balene e noi cacciamo loro».

VERSO LA BATTAGLIA - Una nuova battaglia sta per incominciare nella zona antartica dell'oceano meridionale.
La flotta giapponese è salpata lo scorso 19 novembre diretta verso uno dei santuari marini dove le balene vivono ancora in discreto numero.
I pirati di Watson partiranno invece lunedì da un porto australiano a bordo di due navi, la storica «Steve Irwin» e il nuovissimo trimarano «Ady Gil».
Lo scontro si annuncia ancora una volta particolarmente intenso.
Le navi degli ecologisti cercheranno di contrastare in ogni modo l'azione delle baleniere nipponiche. E gli equipaggi giapponesi, come già in passato, cercheranno di resistere sparando con idranti ad alta pressione.
Qualche volta gli scontri sono a distanza molto ravvicinata e il rischio che degenerino è sempre molto elevato.

I RISVOLTI DIPLOMATICI -
Il governo di Tokyo cerca invano di far valere le proprie ragioni nei confronti dell'opinione pubblica mondiale.
Il pretesto della «ricerca scientifica», utilizzato per giustificare la violazione della moratoria internazionale approvata dalla quasi totalità delle nazioni per preservare una specie che rischierebbe altrimenti l'estinzione, appare sempre meno credibile, anche perché la carne di balena finisce poi col comparire sui banchi di vendita e nei menu dei ristoranti (e addirittura dei fast food che propongono ai clienti il whale burger).
E sempre più spesso si assiste a prese di posizione diplomatiche da parte di altre nazioni, l'Australia ad esempio, che sposano la causa della salvaguardia dei cetacei e che condannano apertamente la scelta del Giappone di non rispettare le convenzioni internazionali.
La «Steve Irwin» batte bandiera olandese: Tokyo aveva chiesto formalmente al premier olandese Jan Peter Balkenende di intervenire per far rimuovere almeno il vessillo, ma per tutta risposta il capo del governo dell'Aja ha fatto sapere di non pensarla come i giapponesi in materia di caccia alle balene.



LE «WHALE WARS» IN TV - I pirati di Sea Shepherd hanno molti fan nel mondo e non soltanto tra gli ambientalisti e gli animalisti più convinti. Non a caso il programma «Whale Wars», che segue da vicino le loro imprese, è uno dei programmi più seguiti della tv Usa.
Il programma è visibile anche in Italia, su Animal Planet (canale 421 del decoder Sky, ore 23) che da questa sera propone in esclusiva la nuova serie delle avventure di Watson e dei suoi ecopirati.
Sono otto episodi inseriti nella serata «Planet Green», un appuntamento interamente dedicato alla salvaguardia ambientale, che va in onda tutti i venerdì.
Le immagini sono mozzafiato, riprese direttamente a bordo delle navi di Sea Shepherd, e nulla è censurato.
Si vedono abbordaggi, speronamenti, danneggiamenti e anche affondamenti delle baleniere.
Non mancano neppure azioni di disturbo al processo di lavorazione delle carcasse dei cetacei e incursioni a bordo delle navi «nemiche».
Tutto, insomma, per fermare quello che definiscono «il massacro illegale delle specie in via di estinzione».

SOSTEGNO INTERNAZIONALE - La gran parte delle associazioni ambientaliste di tutto il mondo sostiene l'opera di Sea Shepherd e di Greenpeace.
Nel web sono molti i siti dedicati alle loro imprese e su YouTube sono migliaia i filmati che documentano le loro imprese, nei mari del Sud o sul pack ghiacciato del Canada dove ogni anno si compie il massacro dei cuccioli di foca.
Paul Watson è una sorta di capitano Achab al contrario: il personaggio creato da Melville nel 1851 viveva sulla cattura di balene e capodogli ed era ossessionato dalla caccia a Moby Dick, l'imprendibile balena bianca. «Io sono onorato di essere al servizio di balene, delfini, foche e tutte le altre creature di questa terra - spiega Watson nella sua biografia online - La loro bellezza, intelligenza, forza e spirto mi hanno ispirato. Mi hanno parlato, mi hanno toccato. E sono stato ricompensato dall'amicizia con molti esemplari di diverse specie. Se le balene riusciranno a sopravvivere e a prosperare, se le foche continueranno a vivere e a riprodursi, e se io potrò contribuire ad assicurare la loro futura prosperità, allora potrò essere eternamente felice».




Alessandro Sala

04 dicembre 2009

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Old 11-12-2009, 16:37   #3
valentina
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succede oggi a trento, in pieno centro, sotto casa....

ero in banca e in lontananza sento rumore di zoccoli che battono sul lastricato di porfido, ho pensato: "sono astemia, ma mi sa che il caffè di questa mattina era corretto" ....il rumore intanto si fa più forte, non è possibile sbagliare, QUEL rumore è inconfondibile (!!!) mi affaccio e ...

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Old 11-12-2009, 16:47   #4
Sunnyna
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Bella la sposa sulla carrozza...
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Old 11-12-2009, 16:50   #5
sciamalaia
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si... però i cocchieri sembran 2 becchini...
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Old 11-12-2009, 23:56   #6
Sirius
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Old 12-12-2009, 01:29   #7
wildwolf
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6 mila euro di multa perchè picchia il cane, la Lav: ''Tempi più maturi''

L'uomo è stato denunciato dai testimoni. Per l'associazione cittadini più sensibili.

Pistone è salvo. E il suo padrone pagherà per i maltrattamenti inflitti 6 mila euro di multa.
Pistone, lo avrete intuito, è un cane. Un meticcio nero con una macchia bianca. E la sua storia inizia il 25 novembre del 2005, quando a Piazza Augusto Imperatore a Roma diversi passanti lo hanno visto picchiare brutalmente, a calci e pugni, sbattuto contro il muro e colpito ripetutamente con uno spesso guinzaglio, utilizzato come una frusta.
L’animale, rannicchiato a terra e terrorizzato, provava a fuggire, ma era legato con una fune.
Le persone presenti tentarono di fermare l’aggressione e chiamarono le forze dell’ordine, ma prima dell’arrivo della polizia l’uomo riuscì ad allontanarsi trascinando a forza il cane tenuto a guinzaglio.
Fortunatamente tra i testimoni di quel giorno c’era Ilaria Zaccaria, responsabile del settore adozioni dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese. A distanza di giorni vede Pistone in una scheda di riconoscimento, e da lì si riesce a risalire al responsabile, che viene immediatamente denunciato.


La Lav: “Una vittoria raggiunta grazie all’impegno dei cittadini”

La parola “fine” a questa storia viene scritta ieri dal Tribunale di Roma. Con una sentenza esemplare. E accolta con grande soddisfazione dalla Lav, che nel processo si è costituita parte civile.
“Non è una sentenza storica per il tipo di condanna infitta”, precisa Ciro Troiano, responsabile delle Guardie Zoofile dell’associazione ed estensore della denuncia che ha portato alla condanna, “ma ha una grande importanza perchè si è realizzata grazie al ruolo attivo dei cittadini”.
Troiano ci spiega infatti che normalmente i cittadini tendono a lasciar correre di fronte a situazioni simili, a non esporsi: “Ma nel caso di Pistone la vittoria l’abbiamo raggiunta grazie a loro, da loro è partita la denuncia e grazie alla loro testimonianza abbiamo vinto”.
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Allora guardami negli occhi e capirai che io ti amo ancora...
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