Non proprio, Ste... è difficile da spiegare, credo, se non per esperienza.
Non parlo di andare al campo a fare socializzazione o obbedienza e nemmeno della vita di tutti i giorni, che ti mette di fronte ovviamente a problemi che devi affrontare o aggirare, facendo in realtà quello che descrive Scila...
...è che al campo lo devi fare in modo diverso.
Non so come dire, quando sei a casa e fanno un danno li puoi sgridare, se vuoi che facciano una cosa puoi agire in mille modi diversi affinchè la facciano, ma difficilmente ti troverai davanti a cose che non puoi aggirare...
per me non è questione di obbedienza, a dire il vero non può fregarmene di meno, una prova ne è il modo in cui Thai fa la condotta al guinzaglio... "che due palleeee"... sarà perchè lo pensiamo entrambi?
Però trovarsi davanti a situazioni apparentemente stupide (che ne so, il cane non fa un certo salto) ti obbliga a porti 200 domande non altrettanto stupide... obbliga persone che per quanto possano amare il proprio cane ad osservarlo come prima non riuscivano a fare, perchè ti devi spremere le meningi, devi capire: se non vuole, se non capisce, perchè non vuole o non capisce, come puoi farglielo capire, a conoscere ogni singolo peletto di quel muso, ogni inclinazione della coda, ogni sguardo, perchè ti comunica sempre cose diverse.
Certo, anche nella vita di tutti i giorni c'è questa comunicazione, ma
nel quotidiano non siamo (noi) costretti a rapportarci a loro in quel modo, perchè sostanzialmente dopo un po' il nostro cane lo conosciamo e se non abbiamo problemi riusciamo a gestire la quotidianità senza casini.
Ti faccio un esempio (che mi tocca da vicino per mia manifesta incapacità

) : in PC ci sono persone di ogni tipo, ma finora non ne ho viste "distaccate" dal loro cane, sono tutte persone che lo VIVONO e lo adorano. Eppure una delle cose più difficili da imparare è proprio capire in ogni piccola sua sfumatura cosa ti sta dicendo il tuo cane - che credevi di conoscere - mentre è in pista.
DEVI capire come si muove quando è in pista, come si muove se ha sentito il selvatico, la differenza dello sguardo se ti sta aspettando, se si sta ponendo un problema e chiede aiuto, se è frustrato perchè non sente niente, se non ne ha voglia, se lo stai spingendo tu e lui si chiede se sei imbecille, se chiede conferma, come muove la coda quando si è infilato in un cespuglio, capire, se fa traiettorie diverse dal solito, perchè le fa, per la temperatura, il vento, l'umidità e che ne so, da come tiene il muso, da cosa annusa, e tutto questo lo ottieni solo guardandolo lavorare ancora, e ancora, e ancora...
Com'è che è difficile e tante volte si sbaglia? eppure arrivano persone che il loro cane lo conoscono... però non lo conoscono quanto credono.
Credo che lo stesso discorso valga per ogni lavoro, che ti costringe a capirlo in luoghi, situazioni, circostanze e umori diversi da quelli che ti possono capitare nella vita di tutti giorni.
E anche oggi ho scritto un papiro. Scusate la lungaggine ma non so come spiegarla, 'sta cosa.
