![]() |
#34 |
Senior Member
|
![]()
mi fa piacere che ci siano tutti questi contributi
![]() in buona sostanza, pur se con piccole varianti (si può passare facilmente da un metodo all'altro) direi che le casistiche descritte coprono pressochè tutte le esigenze. Esclusa la 3, quella della strattonata. (pensiamo che però ancora un decennio fa e meno era descritto da molti come il metodo da usare). In generale vanno bene i metodi sopradescritti anche per casi tipo dare la zampa, abbaiare a comando, strisciare, saltare ecc Si tratta di combinazioni di condizionamento operante, meccanismo di apprendimento per prove ed errori, condizionamento operante. Ma i confini tra gli uni e gli altri sono labili, o per meglio capirci, una cosa è un laboratorio con le variabili sotto controllo e un altro conto è la vita quotidiana per strada, a casa, in un parco... Per esempio il ratto nella gabbia di skinner è solo, affamato e in uno spazio ristretto. Se lo mettessimo in una stanza grande con distrazioni e leva da una parte, dispenser dall'altra, probabilmente il tutto farebbe molta più fatica a funzionare. Potremmo dire che sarebbe anzi quasi impossibile. Dunque gli stimoli sono fondamentali; essi fanno leva sulle motivazioni e queste vengono rielaborate dal cervello del cane sia in base alle conoscenze che ha sia in base alle soluzioni che lui pensa possibili. L'uomo, o per meglio dire l'ambiente, forniscono quindi il passaggio successivo ovvero quel qualcosa che rende gradevole e ripetbile la risposta (conveniente) oppure la fa fa abbandonare (sconveniente). Gli esercizi di cui sopra si applicano abbastanza bene sia ai cani docili che a quelli indocili perchè in linea di massima sono convenienti per il cane; forniamo uno stimolo e la sequenza risulta gradevole. Fin qui tutto ok. Ora la riflessione necessita di un ulteriore spunto: una volta imparato il seduto (o il terra) variamone le condizioni. Per esempio facciamo l'esercizio con altri cani se prima era da solo oppure cambiamo il gruppo o ancora andiamo per strada anzichè in giardino o al campo di addestramento. E' molto probabile che un cane normale, non malato e apatico, reagisca alla nuova circostanza cercando di socializzare, a volte di aggredire, talvolta se di fronte a circostanze che ritiene pericolose, cerca di scappare. (nota bene, questo anche se non è seduto o a terra ma se sta semplicemente al guinzaglio). In questo panorama che si fa? cito alcuni esempi 1) faccio fare il seduto al cane ma siccome non risponde come mi aspettavo, applico uno dei casi precedentemente descritti per farlo sedere 2) lo lascio fare, mi farà una spalla così, ma sono più forte e prima o poi si stancherà e la capirà che la deve smettere 3) lo strapazzo per bene perchè io sono più forte e la deve piantare 4) lo lascio fare perchè in fondo è la sua natura, e poi se il mio cane è incazzoso sono pure contento 5) cerco di attirare l'attezione su di me col bocconcino/giochino 6) interrompo la situazione e poi lo rimetto in obbedienza col seduto 7) varie altre (non è ammesso sparargli però ![]() come nel caso precedente non si tratta di fornire una risposta esatta, ma di pensare alla circostanza che tutti vivono e a come ci si comporta per risolverla. Ho presentato una situazione reale che non è più quella dell'insegnamento dell'esercizio in sè per poter procedere nel ragionamento. |
![]() |
![]() |
|
|