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#1 |
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VIP Member
Join Date: Sep 2003
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Comunque.. lasciando da parte l'evento assolutamente eccezionale e devastante (soprattutto perché per imbarazzo e altre ragioni non ho chiesto aiuto.. magari si sarebbe risolto meglio e prima) che mi è capitato in quegli anni e tornando alla normalità (perché c'erano anche sprazzi di normalità, non ero completamente andata, avevo persino amici, pseudo fidanzati, talvolta studio e talvolta lavoro
), il discorso mi fa tornare a quando pensavo all'educazione dei miei Collie, soprattutto di Kim dato che la gestione in tal caso era unicamente mia.. e dato che prima ero troppo immatura per ragionare seriamente su certe cose e Buck l'ho vissuto meno intensamente, presa com'ero dalla prima adolescenza e dalle prime uscite. Ebbene mi ricordo che sentivo varie campane e mi si diceva che io dovevo essere il capo, che non dovevo tollerare certi atteggiamenti in Kim, che non doveva permettersi di fare questo o quest'altro.. cose anche vere ma che vanno sempre rapportate al cane.. Kim era sensibilissimo e con la durezza ottenevo l'opposto... a volte serviva sgridarlo, altre era intuitivo che non sarebbe servito. E comunque quando presi Buck e anche Kim pensavo che volevo un cane fatto così, con un carattere così, ecc.. Ricordo che per i primi mesi non ho accettato molto Kim perché lo vedevo brutto e indipendente Poi c'erano momenti in cui loro mi trascinavano nei giochi.. momenti passati insieme sdraiati nell'erba a coccolarci e scambiarci sguardi d'intesa, momenti in cui mi aprivano gli occhi, Loro.. perché da sola non sapevo farlo. E allora mi sorprendevano con la loro intelligenza e grande dolcezza. In questo modo mi entravano nell'anima, si insinuavano, e nonostante continuassi spesso a comportarmi in modo sbagliato, superficiale, e a vederli in modo futile per soddisfare una vanità anziché cogliere il grande dono che mi facevano amandomi, pian piano qualcosa in me cambiava. Me ne accorsi quando persi Buck.. ma non ancora del tutto, non ero pronta. Lo capii con Kim sul serio, dopo anni di rapporto in parte speciale e in parte sbagliato per colpa mia.. ma più speciale, per merito suo. Lo capii quando nel mio grave disagio psicologico pensai prima a lui che a me stessa.. lo feci in modo egoista scegliendo la via forse più facile, ma ai miei occhi era l'unica efficace.. affidarlo ad altri.. quando avrei fatto meglio forse a rivolgermi ad uno psicologo.. ma se arrivai a tanto era perché mi era entrato nell'anima e mio malgrado non riuscivo a sottovalutare il suo benessere che mi sembrava compromesso nella situazione in cui ero. Per dirla breve: non riuscivo a fregarmene, a dimenticarmelo in giardino, in fondo non ci voleva tanto, non faceva danni e non scappava nemmeno più.. eppure mi era impossibile. E affidarlo mi ha sbattuto in faccia quello che sottovalutavo, pensando fosse solo una menata delle mie.. un dolore immenso, perché la realtà era che lo amavo. Da quando è tornato a casa sono stata diversa con lui (per quanto rimpiango di non averlo portato sempre con me perché nei viaggi privilegiavo le lupastre, vuoi perché lui faticava a camminare, vuoi perché il posto per tre cani e il moroso in macchina non l'avevo, vuoi perché lo stesso moroso ha imparato grazie ai miei cani ad amare queste creature ma all'inizio erano fonte di incomprensioni, non se ne parlava di andare in vacanza con tre, vuoi perché soffriva molto il caldo e non lo si poteva lasciare in auto nemmeno per poco.. tutte cose rimediabili con un pò d'impegno in più. Comunque sia quando potevo lo portavo sempre con me, e forse certi viaggi lo avrebbero davvero solo stressato, anche se il senso di colpa di trascurarlo a favore delle altre mi restava. Ultimamente però non c'erano se e ma che mettessi davanti a lui, la paura di perderlo me lo faceva sentire come avrei dovuto sentirlo sempre e come sempre, in realtà, l'avevo sentito in diversi momenti fin dall'inizio (ma si sa che la società e la vita normale spesso non si conciliano bene coi nostri amici pelosi.. soprattutto avendone tre). Grazie ai miei Collie con le lupastre non ho commesso grossi errori. Sono anni ormai che non ho nessuna conflittualità con i miei cani.. in parte è fortuna, sono cani obbedienti, ma oltre all'aspetto pratico di avere un cane che ti ascolta, c'è quello empatico e meraviglioso di aver imparato ad ascoltare lui. Last edited by elisa; 20-05-2009 at 22:18. |
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#2 |
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Senior Member
Join Date: Oct 2005
Posts: 1,570
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Elena, ci ho pensato un attimo, ruminando su quella cosa meravigliosa che hai scritto, e mi viene alla mente che, se davvero si riuscisse a liberare la mente e assorbire le sensazioni pure e semplici che ci trasmette il contatto con la creaturina che ci siamo regalati, ecco, forse non ci sarebbero più così tanti cani abbandonati e così tanta gente schizzata in giro!
Elisa, guarda, non ci conosciamo direttamente, ancora, ma io ti leggo sempre e mi commuove il modo che hai di analizzare quello che ti lega ai tuoi cani. Ti fai dei rimproveri quando ripensi a Kim, eppure, non c'è dubbio, guarda, che lui non te ne faceva! Lui ti adorava, qualunque mancanza tu abbia commesso, il suo sguardo sempre fisso su di te ti dice chiaramente che eri assolutamente perfetta e unica...così ti vedeva! Quanto a me, vi posso dire che non sono una grande educatrice, e che manco di "polso" ma da quando ero bambina mi sono sempre beata di confondermi nello sguardo caldo di un cane...e doveva essere genetico perché anche Lorenzo è stato sempre così, e noi due insieme abbiamo attaccato il malanno a Franco. Ora le nostre tre canine non sono un granché beneducate, ma concentrati di gioia di vivere e sono la nostra forza!!! Scusate il discorsone, ciao, Paola. |
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#3 |
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VIP Member
Join Date: Sep 2003
Posts: 6,610
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Io la vedo allo stesso modo.. preferisco lasciar passare qualcosa piuttosto che perdere la fiducia e la stima dei miei cani.. non sono mollacciona, quando serve mi arrabbio e loro recepiscono benissimo senza ribellioni perché evidentemente mi stimano come capobranco, o forse perché sono cani facili, ma li sgrido solo se è assolutamente necessario.. non certo per irruenza o per qualche orecchio da mercante ogni tanto (quindi di fatto non li sgrido praticamente mai
).Poi le pippe mentali purtroppo a volte ci sono ancora ma è inevitabile se si ha una coscienza che costringe a ragionare a fondo sulle cose solo per il bene altrui (in questo caso dei cani).. bisognerebbe non farsele troppo spesso però perché si rischia di vedere solo un puntino.. quello su cui ci si fissa. Tutt'ora mi chiedo a volte se le mie lupastre non sarebbero state più felici di vivere in una coppia m-f anziché essere due femmine che entrano in competizione.. d'altronde inserire un maschio adesso solo per questo senso di colpa sarebbe assurdo (e magari si farebbe un gran casino per niente) però il dubbio c'è.. ma è una pippa perché ragionando così su tutto impazziremmo.. inutilmente. E anche ragionando solo su quello, resta un pò una pippa perché certe cose le sai solo dopo. Last edited by elisa; 20-05-2009 at 22:51. |
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