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Old 29-09-2009, 11:15   #1
Antarctica
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Originally Posted by ElisaP View Post
Possibile che un gruppo di persone tanto limitato nel numero abbiano tante libertà? E che per 3 mesi veramente abbiano più diritta delle persone che non cacciano?
E perché io PER LEGGE non posso sciogliere il mio cane da nessuna parte e questi qui invece possono?
Sì, è possibile perché i cacciatori sanno difendere i propri interessi e lo fanno anche ricordandosi di esercitare il proprio diritto a votare.
Ed il voto dei cacciatori è un voto che pesa, e che risulta appetibile a molti.
Ti suggerisco una paginetta su cui riflettere
Purtroppo, la disaffezione nei confronti della politica ha portato molti a rinunciare ad un diritto fondamentale.
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Old 29-09-2009, 11:32   #2
Antarctica
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Altra paginetta -che risale al dicembre 2007- su cui riflettere
link

«In Italia si spara a troppe poche specie»
«Sono cacciabili solo una cinquantina di animali su circa 400 che popolano il territorio»
Il leader di An, Fini: «Cacciatori trattati come cittadini di serie B, servono norme che diano loro più diritti»

ROMA - Parola d'ordine, «rendere giustizia».
A chi? Ai cacciatori d'Italia, che non possono essere «considerati cittadini di serie B».
Ad essere convinto della discriminazione in atto nel nostro paese, è il presidente di An, Gianfranco Fini, che ha rilasciato, a tal proposito, un'intervista a «Il cacciatore italiano», organo della Federazione italiana della caccia.

«CACCIATORI PENALIZZATI» - Una decina di domande per chiarire che Gianfranco Fini - un passato da cacciatore, recita l'incipit dell'intervista - sente «la responsabilità di un approccio serio e rapido al problema» e vuole «rispondere alle esigenze del mondo della caccia e del lavoro».
Perchè «il cacciatore non può essere considerato un cittadino di serie B, chiamato alle urne con richiami propagandistici e - ammonisce il leader di An - subito dopo le elezioni, penalizzato dal ministro di turno».
Quindi se cambiasse il governo- si legge nell'intervista - i cacciatori avrebbero delle speranze?
«Credo che il governo cambierà presto», dice sicuro Fini.
«Sono convinto che occorra una nuova legge che, pur tenendo nella dovuta considerazione la tutela dell'ambiente, non prevarichi le prerogative dell'uomo, anche se cacciatore».

«NORME PENALIZZANTI» - Fini punta poi su un'altra questione: il carniere delle doppiette d'Italia.
«Occorre dire che l'Italia ha una stagione venatoria più corta e leggi più restrittive rispetti agli altri Paesi europei; ad esempio- si lamenta il leader di An - si possono catturare meno di una cinquantina di esemplari delle quasi quattrocento specie che popolano la Penisola».
Per Fini, a questo punto, «è necessario dare certezze al cittadino-cacciatore attraverso una legge che restituisca alla caccia la dignità di cui è stata privata».

PROGETTI DI LEGGE - Fini ripercorre le ultime vicende della partita caccia. «In realtà - ricorda, riferendosi alla scorsa legislatura - una riforma della legge n.157/92, voluta da Alleanza nazionale, è arrivata fino alle soglie del Consiglio dei ministri.
An, assieme ad altre forze politiche della Cdl, voleva una legge seria, condivisa da tutto il mondo venatorio e che potesse essere approvata in tempi brevi.
I nostri parlamentari hanno lavorato seriamente in tal senso».
Ma non si è raggiunto lo scopo. «Abbiamo cercato a lungo una mediazione, ma senza esiti positivi.
La caccia coinvolge numerose componenti della società civile, ha una sua storia, una sua tradizione e rappresenta uno spaccato di vita per centinaia di migliaia di persone.
Purtroppo non è stato facile trovare una soluzione che accontentasse tutti. Noi ci abbiamo provato, ma l'ostruzionismo dell'opposizione, che a parole si dichiarava favorevole a una legge che regolasse la materia mentre, nei fatti, vi si opponeva, le pressioni delle associazioni animaliste e la mancanza di unanime condivisione delle associazioni venatorie non hanno permesso di raggiungere lo scopo».
In compenso, tiene a precisare il leader di An, «oggi che siamo all'opposizione, non abbiamo consentito di approvare una legge ancor più restrittiva per i cacciatori che l'attuale maggioranza, piegata ai diktat del ministro Pecoraro Scanio, voleva imporre a colpi di decreti».


06 dicembre 2007(ultima modifica: 07 dicembre 2007)

Last edited by Antarctica; 29-09-2009 at 11:43.
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Old 29-09-2009, 11:46   #3
Sirius
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E tra l'altro non avremmo bse, aviaria, H1N1 e compagnia bella.. ma è un'altra storia... perdonate l'OT

Queste malattie non esistono... o meglio magari esistono anche... ma vengono strumentalizzate


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Old 29-09-2009, 11:56   #4
duska
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sempre politica, solo politica... ma siamo sicuri che sia così?

Numero dei cacciatori in Italia dal 1980 (dati ISTAT)
1980: 1.701.853
1981: 1.685.105
1982: 1.622.321
1983: 1.593.151
1984: 1.585.709
1985: 1.574.873
1986: 1.571.630
1987: 1.564.492
1988: 1.500.986
1989: 1.481.028
1990: 1.446.935
1991: 1.315.946
1992: 1.135.228
1993: 1.023.157
1994: 966.586
1995: 901.006
1996: 874.626
1997: 809.983
1998: 796.019
1999: 821.455
2000: 801.156
2001: 791.848

Siamo ancora sicuri che sia una lobby così forte???
Inoltre da più parti si "tenta" di abbinare un certo schieramento politico al concetto di cacciatore (vedi ultimo di Antartica) siamo sempre sicuri che sia così??? leggete un pò qua:


15 Settembre 2009

“Caccia, il Parlamento elabori proposte equilibrate”
Veneziano contro gli opposti estremismi che stanno caratterizzando il mondo politico
“Rispettare le vittime ed evitare le strumentalizzazioni rappresenta un dovere morale e l’indispensabile premessa per isolare tutte le iniziative parlamentari che non corrispondono alle esigenze di sicurezza dei cittadini e dei cacciatori. Alcuni politici, sedicenti amici dei cacciatori, si prefiggono di minare la gestione sociale della fauna selvatica e con essa il valore della stessa quale patrimonio di tutti gli italiani”: Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arci Caccia, interviene a pochi giorni dall’inizio della stagione per puntualizzare alcuni concetti chiave e per controbattere le prese di posizione di alcuni esponenti politici che in questi giorni si sono espressi sia a sostegno di un caccia non sostenibile ed equilibrata come i promotori del Ddl Orsi attualmente in discussione a Palazzo Madama o contro ogni forma di attività venatoria come i senatori Donatella Poretti e Marco Perduca.
“Auspichiamo che il Parlamento, rifiutando gli estremismi e le provocazioni contenute nel disegno di legge di riforma della 157 e frutto di ‘proposte eversive’, voglia corrispondere agli interessi generali del paese rigettando il corporativo e demagogico estremismo da qualsiasi parte provenga. Al tempo stesso non accettiamo chi considera la caccia esclusivamente un’attività sanguinaria e socialmente pericolosa”.
“In questo spirito – conclude Osvaldo Veneziano – non possiamo che apprezzare il metodo di lavoro della Commissione Agricoltura della Camere dei Deputati in tema di legislazione sui danni agli Agricoltori della Fauna Selvatica. Auspichiamo quindi che il Parlamento attivi rapidamente un Tavolo di concertazione con le Regioni e le categorie interessate sui testi predisposti alla Camera dei Deputati per risolvere i problemi aperti in materia ed evitare lo scontro, frutto delle proposte presentate al Senato”.

MA CHI E' OSVALDO VENEZIANO?

Osvaldo Veneziano è nato a Roma il 31.10.1952 e vive a Cetona (SI). Durante gli studi universitari ha espresso un forte impegno nel volontariato cattolico, successivamente nel movimento studentesco per giungere all’associazionismo democratico nell’Arci. Osvaldo Veneziano, oltre ad essere dirigente nazionale di Arcicaccia, accompagna l’esperienza venatoria con quella di membro della direzione nazionale dell’Arci, impegnata per la pace, i diritti civili, la solidarietà, contro l’emarginazione. È in quel periodo, dal 1979 all’1983, che l’Arci dà vita a nuove organizzazioni per rispondere a culture e sensibilità che si vanno affermando nel Paese, fra queste Arcigola, Legambiente, Arci Gay, Arci Ragazzi, ecc. Veneziano è fra i protagonisti di quel gruppo dirigente. Il suo impegno attuale è finalizzato all’affermazione dei valori per i quali nacque l’Arcicaccia: affermare l’attività venatoria l’uomo che sa vivere in armonia con la natura e, anzi, può esserne uno dei protagonisti nella difesa e nella produzione di fauna e ambiente. Per questo si oppone a tutti i tentativi che cercano di far diventare o apparire la Caccia come espressione di una volontà distruttiva ed egoistica e lavora, conseguentemente, per affermare una pratica del confronto e dell’incontro fra sensibilità diverse.
Il suo obiettivo primario è: rendere possibile e consolidare irreversibilmente l’unità fra i cacciatori che condividono le finalità sopra esposte e l’incontro con gli ambientalisti non fondamentalisti e gli agricoltori.

Con buona pace di chi si convince da solo che destra è male e sinistra è bene...o come disse qualcuno:
FATTI NON PUGNETTE!!!
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Old 29-09-2009, 12:02   #5
ElisaP
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Originally Posted by Antarctica View Post
Sì, è possibile perché i cacciatori sanno difendere i propri interessi e lo fanno anche ricordandosi di esercitare il proprio diritto a votare.
Anch'io voto, ma non ho alle spalle una lobby come quella degli armieri che porta avanti le mie cause...
__________________
La fedeltà di un cane è un bene prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell'amicizia con un essere umano *K.Lorenz*
http://www.novivisezione.org/
ElisaP jest offline   Reply With Quote
Old 29-09-2009, 12:43   #6
Antarctica
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Originally Posted by ElisaP View Post
Anch'io voto, ma non ho alle spalle una lobby come quella degli armieri che porta avanti le mie cause...
Sì, la pensiamo allo stesso modo.
Quanto agli allevamenti intensivi, ho trovato interessante un'inchiesta di Report:
http://www.report.rai.it/R2_popup_ar...085408,00.html
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