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#11 | |
Distinguished Member
Join Date: Jan 2009
Location: Bergamo
Posts: 3,013
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E' uno stato patologico d'ansia che accompagna padroni fortemente insoddisfatti del rapporto col loro cane. Generalmente si trovano tra le mani un cane difficile da gestire, ribelle, mordace e aggressivo, distruttivo. Di norma il paziente cerca di giustificarsi dando colpa al cane: tanto più la razza di cane viene definita pericolosa e difficile, tanto più ne troverà sollievo. Trova sollievo persino innalzando a livello di pregio le caratteristiche che creano disagio, rasentando talvolta una psicosi masochistica. Formalmente sono morbosamente attaccati al loro cane, amano il proprio cane e vivono in funzione di esso. (Si ipotizza che sarebbe meglio se il cane vivesse in funzione del padrone, non viceversa). Taluni fanno decine di raduni e migliaia di chilometri "nell'interesse del cane", anche se spesso a questi raduni i cani vengono segregati in gabbia perchè non possono gioire della compagnia di loro simili... Statisticamente è dimostrato che il paziente affetto da SPCF tende a considerare il proprio cane come una persona, piuttosto che come un cane (peraltro il più simile caratterialmente ai lupi). Si mostra decisamente critico e avverso ad ogni forma di educazione che preveda la possibilià di metodi educativi coercitivi, rinnegando a priori gli esempi educativi presenti in natura (neotenia, dinamiche di branco, etc). Gli affetti da SPCF possono soffrire di forte invidia nei confronti di chi è riuscito a gestire il proprio cane con risultati soddisfacenti.
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