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Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia... |
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#81 |
e la zecca Misha
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OCEANIA - Dati per morti, salvi tre adolescenti per 50 giorni alla deriva nel Pacifico
Erano scomparsi nel nulla all'inizio di ottobre dopo un'uscita in mare. Le ricerche erano state interrotte da tempo quando, ieri, un peschereccio li ha recuperati al largo delle isole Figi, a 1.420 chilometri dalla loro casa, nell'arcipelago di Tokelau. Disidratati ma in buone condizioni, si sono nutriti mangiando un gabbiano E' la storia a lieto fine vissuta da tre adolescenti tra i 14 e i 15 anni di età, originari di Tokelau, arcipelago composto da tre atolli nel sud dell'Oceano Pacifico, salvati da un peschereccio per tonni dopo essere andati alla deriva per 50 giorni. Le loro ricerche erano da tempo state interrotte e la loro morte era stata data per certa. I pescatori li hanno incrociati ieri al largo delle isole Figi, a 1.420 chilometri da Tokelau, come ha raccontato a Radio New Zealand il capitano in seconda del peschereccio, Tai Fredricsen. "Erano gravemente scottati dal sole, ma in realtà hanno avuto bisogno di semplice pronto soccorso, cioè della crema per alleviare le bruciature", ha spiegato ancora l'ufficiale all'emittente. Al momento del salvataggio, i tre ragazzi erano in buone condizioni di spirito, considerando quanto accaduto. Si prevede che il peschereccio, in rotta verso la Nuova Zelanda, sbarchi i tre ragazzi domani a Suva, la capitale delle Figi, dove saranno visitati in ospedale. |
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#82 |
Member
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Giusto per "bilanciare" un pò....
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#83 |
Member
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#84 |
e la zecca Misha
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#85 | |
Member
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#86 |
Junior Member
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Ecco un colmo da non perdere: la Gelmini vota contro la sua stessa riforma.
![]() Freud rulez. http://tv.repubblica.it/dossier/la-p...ro/57191?video |
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#87 |
e la zecca Misha
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Taxista a Londra, talebano part time
Ghait Abdul-Ahad del Guardian ha incontrato nel nord dell'Afghanistan un gruppo di insorti. Tra loro un uomo "con accento londinese", che nella capitale britannica lavora come taxista. "Ho un minivan e guadagno bene", racconta il talebano part time. Passa tre mesi l'anno in Afghanistan, combattendo le forze della coalizione e pagandosi le vacanze della jihad con i soldi risparmiati a Londra. Davide Frattini |
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#88 |
e la zecca Misha
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#89 |
e la zecca Misha
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#90 |
Senior Member
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Non ho parole... dannazione dannazione dannazione ovvia...
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#91 | |
Member
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#92 |
Junior Member
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Belluno chiede l’annessione al Trentino
Oltre 17mila firme costringono la giunta della provincia a pronunciarsi a favore del referendum. Un duro colpo per la Lega e per il federalismo fiscale. Purché secessione sia. Un’intera provincia, quella di Belluno, tra le più leghiste d’Italia col 35 per cento di consensi per il Carroccio, chiede di traslocare dal Veneto al Trentino Alto Adige. Oltre 17.000 firme hanno costretto la giunta provinciale a pronunciarsi a favore del referendum, creando una pericolosa frattura all’interno della Lega nord che, al momento di votare, si è spaccata. In barba al capo, Umberto Bossi, quello del federalismo o morte, i leghisti del profondo nord chiedono la secessione, e questa volta dal nord. Una corsa ai denari di cui possono godere province e regioni autonome? Ovvio che sì. Se la Lega crede nel federalismo fiscale, i leghisti dimostrano di trovarlo uno spauracchio. E puntano a quelle autonomie che i soldi li hanno già garantiti. La richiesta, unica, di una provincia intera che chiede il trasferimento, è motivata anche da una specificità molto più simile a quella del Trentino Alto Adige che al Veneto, uniti da quel patrimonio che sono le Dolomiti. Ma alla base resta la voglia di autodeterminarsi, lontani da Venezia e dal Veneto, e di non sopportare più i tagli, le poche risorse al turismo, il meno 25 per cento alla sanità in montagna, la chiusura dell’università di Feltre. Così, insieme ad altri 500 comuni di confine, quasi tutti a maggioranza leghista, Belluno e la sua provincia dicono addio alla linea di Bossi, fino a oggi mai contraddetto, neppure sulle piccole questioni, pena l’espulsione, come avvenne qualche anno fa per Donato Manfroi e Paolo Bampo, parlamentari leghisti della prima ora, solo per citare le più eclatanti. E non è che il senatur non si fosse pronunciato sull’argomento. Alla cena degli ossi, incalzato dai cronisti del Corriere delle Alpi, aveva detto: “L’autonomia è difficile, ma stiamo cercando di darvi un po’ di soldi in più, di aiutarvi, perché lo sappiamo cosa succede quanto si fa fatica e si vedono vicini che stanno bene come le province di Trento e Bolzano. Però dobbiamo portare a casa il federalismo fiscale, questa è la linea della Lega. E vedrete che le cose cambieranno”. Più o meno la risposta data da Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto, in un primo quasi ironico nei confronti degli autonomisti, ma che ieri è stato costretto ad abbassare i toni: “Pensiamo al federalismo, quella è la nostra strada”. Più esplicito ancora era stato il ministro Roberto Calderoli: ”Il referendum? Cos’è ‘sta roba? Non se ne parla nemmeno. Con la riforma federalista, tutte le Province e le Regioni diventeranno speciali, autonome, quindi non c’è alcun bisogno di questa fuga in avanti. Sarà in questo modo che risponderemo alle attese dei bellunesi”. Ma da oggi la Lega dovrà fare i conti con la linea secessionista di uno dei suoi territori più cari e che forse aveva sottovalutato: con ventuno voti favorevoli (di cui uno “tecnico” del leghista Cesare Rizzi) e due contrari (Renza Buzzo Piazzetta e Gino Mondin, Lega) il Consiglio provinciale di Belluno ha approvato la richiesta di dare avvio all’iter per il referendum. Un referendum che dovrebbe portare, nelle intenzioni del Comitato e delle 17.500 persone che hanno firmato, al distacco della Provincia dalla Regione Veneto e alla aggregazione al Trentino Alto Adige. Nelle tre ore di discussione, seguite in diretta dalle tv locali, i consiglieri provinciali hanno parlato dei problemi del Bellunese: dallo spopolamento al disagio di vivere in montagna, alle disparità economiche che ci sono sono con i vicini del Trentino Alto Adige. Ma cosa accadrà adesso dal punto di vista formale? Quello referendario è uno slogan o una possibilità concreta? Intanto la Provincia di Belluno dovrà avviare l’iter, inviando il pronunciamento dell’assemblea al ministero dell’Interno con la richiesta di indizione del referendum, in teoria entro sei mesi. Un referendum che, anche se previsto dall’articolo 132 della Costituzione, non si è mai svolto in questi termini. Il ministro poi dovrebbe trasferire il plico alla Cassazione, che verificherebbe l’ammissibilità del quesito e, se la risposta fosse positiva, un decreto del presidente della Repubblica indirrebbe il referendum nel giorno ritenuto più opportuno. Ma è ma molto probabile che le eccezioni vengano fatte sul nascere e che il referendum resterà solo una dimostrazione. Forte, ma pur sempre una dimostrazione politica che non avrebbe esito concreto. Una grana, soprattutto per la Lega. Già, perché a Belluno vanno aggiunti gli altri 500 e passa Comuni, riuniti sotto la sigla dell’Asscomiconf, l’associazione dei Comuni di confine, che vogliono cambiare casa: chi sta in Veneto chiede l’Alto Adige, il Trentino o il Friuli Venezia Giulia, chi è in Piemonte in Lombardia vuole la Valle d’Aosta. E così via. Una secessione nelle roccaforti del partito che un’altra secessione, quella dal sud del Paese, l’ha predicata fin troppo. Fino a trovarsela, oggi, come un problema interno. di Emiliano Liuzzi |
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#94 | |
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Join Date: Dec 2004
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innanzitutto Buon Anno a tutti ![]() |
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#95 |
e la zecca Misha
Join Date: Feb 2006
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se non fossimo autonomi non ci sarebbe certo tutto questo interesse
tanti pensano che con l'autonomia ci si trastulli e si viva sugli allori, in parte - (in parte) - può essere vero, ma con la maggior parte dei soldini che arrivano grazie all'autonomia facciamo delle cose per la collettività - molte le infrastrutture! L'anas non ha strade da gestire qui, ce le gestiamo da soli, le gallerie, ponti etc sono a gestione locale, le strutture pubbliche controllate con i soldi della provincia non buttiamo via le risorse, poi - certo - ovvio non siamo santi! |
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#96 |
Ho 2 clc, uno deficiente
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Di illuminante..
![]() Al massimo, possiamo accendere un grande fuoco dove mettere tutti i politici italiani...quello si che fà luce... Altre cose...no...
__________________
![]() della nostra impervia Foresta. |
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#97 | |
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Join Date: Dec 2004
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Sono talmente d'accordo con te che applicherei il "vostro" modello su tutto il territorio nazionale, ma cara Valentina se ciò fosse possibile, questo significherebbe inevitabilmente la fine dello stato italiano... la collettività di cui accenni trae vantaggi dalla sua appartenenza e questo viene "venduto" da molti (troppi) come un concetto egoista di appartenenza territoriale, ma in realtà è esattamente quello che succede nei paesi a "democrazia avanzata". Sono appena ritornato da un viaggio con Grisa in Bretagna ( M E R A V I G L I O S A ) ebbene da quelle parti e alla faccia della "grandeur" francese si espone normalmente negli edifici pubblici la bandiera nazionale bretone, si parla e si STUDIA la lingua Bretone nelle scuole, e la gestione economica del territorio viene affidata alla autorità locali in sintonia e armonia con quelle statali... ma quanti di noi sanno che ciò succede nella Libera e Repubblicana Francia? Bossi (all'inizio) non aveva fatto altro che applicare (in realtà la mente fu Miglio) ciò che già esisteva nel maggior parte dell'Europa cercando di portare la nostra civiltà a livello di quella Europea... oggi anche lui come gli altri sguazza nel pantano della retoria e del malaffare... forse siamo un paese senza speranza... vedremo! |
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#98 | |
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Join Date: Dec 2004
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Si daiiiiiii!!!! io ci metto la legna ![]() ![]() |
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#100 |
Junior Member
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Non sarete santi, ma siete autonomi tanto quanto la Sicilia, con la differenza è che voi funzionate e la Sicilia è in bancarotta.
Un miliardo e settecento milioni di spesa per gli stipendi degli impiegati siciliani, 12 volte la spesa del Veneto. La Sicilia non è un'isola, è un buco nero. Mentre quando l'SVP ha dato una mano a Berlusconi astenendosi dal voto di fiducia il 14 dicembre, i deputati non hanno chiesto favori personali: ne hanno approfittato per ottenere ancora più concessioni autonomistiche. Per quanto il luminoso imperatore possa avere uno stipendio da capogiro, alla sua terra ci pensa. @Duska: io non contesto i Bellunesi. Se possono, gli conviene davvero passare sotto Trento. Poi che Trento li accetti è tutto un'altro discorso ![]() Sulla diversità storica tra nord e sud mi sono già pronunciata: non si può fare una nazione per ogni gruppo culturale. Siamo e restiamo una nazione. Certo se i politici e gli amministratori del sud portassero avanti politiche virtuose che rendano il Paese fiero di loro sarebbe tutto più facile. Perché è facile amare e stimare Trento e Bolzano. Ma quando si leggono cose del genere viene un violento prurito alle mani http://www.ilfattoquotidiano.it/2011...catania/86063/ |
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