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Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia...

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Old 03-02-2012, 12:05   #1
valentina
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Old 07-02-2012, 09:53   #2
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è sfuocato, ma il messaggio si capisce

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Old 08-02-2012, 10:55   #3
Navarre
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Il pitbull era al guinzaglio...il pincher?
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Old 08-02-2012, 11:59   #4
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LA CAMPAGNA DI UN FOTOGRAFO ITALIANO: «STRISCIONI NEGLI STADI CONTRO QUESTA VERGOGNA»
Ucraina, lo sterminio dei randagi per Euro 2012
Denuncia dell'Oipa: «La strage iniziata nel 2010 non si è fermata e continua tuttora. Che fine hanno fatto i cani?»

Cani e gatti randagi per le strade non sono un bel biglietto da visita per un Paese che si prepara ad accogliere un grande numero di visitatori e a finire sotto i riflettori delle tv di tutto il mondo in occasione di un evento sportivo di primo piano come gli Europei di calcio. Per questo - devono avere pensato le autorità ucraine - è indispensabile fare pulizia. E farlo nel più breve tempo possibile. In una realtà in cui il problema del randagismo non riguarda poche decine di casi e dove gli animali senza tetto si contano a migliaia, la soluzione individuata assomiglia molto ad una «soluzione finale»: sterminarne il più possibile e con qualunque mezzo a disposizione.
UN ITALIANO IN PRIMA LINEA - Il caso è stato denunciato più volte da gruppi e associazioni animaliste e lo scorso novembre era stata la stessa Uefa, di concerto con il ministero dell'ambiente ucraino, ad intervenire pubblicamente rendendosi disponibile a sostenere campagne di sterilizzazione di massa e la costruzione di canili dove ospitare i trovatelli. Ma nonostante le prese di posizione ufficiali, la situazione a Kiev e nelle altri principali città dell'Ucraina non è affatto migliorata e i cani continuano ad essere eliminati. Se la vicenda è balzata agli onori delle cronache internazionali lo si deve anche alle denunce di un fotografo italiano, Andrea Cisternino, che da Como si è trasferito due anni e mezzo fa a Kiev per amore e ora vive nella capitale assieme alla moglie. Attivista animalista da sempre, è entrato in contatto con i volontari locali che cercano di porre un freno alle uccisioni. E ha messo a disposizione il suo obiettivo per documentare quanto le sole parole non sono sufficienti a raccontare.

SPEDIZIONI NOTTURNE - «I randagi vengono sterminati soprattutto di notte - racconta il fotoreporter -, quando nessuno vede e nessuno può intervenire in difesa di quei poveri animali. Che vengono uccisi in modi orribili: quando va bene con un colpo di fucile alla testa, che li fa morire sul colpo. Ma più spesso la morte arriva fra atroci sofferenze, dopo avere ingerito carne avvelenata con topicida e arsenico o, come è accaduto in un caso accertato, per asfissia, dopo essere stati interrati ancora vivi, appena narcotizzati, in una fossa nel terreno, poi ricoperta di cemento». Hanno fatto scalpore le immagini, proposte anche da alcuni Tg, di forni crematori mobili da utilizzare alla bisogna nei quartieri in cui vengono segnalati i randagi. Di recente uno dei rifugi gestiti dai volontari ucraini per accogliere i randagi già sterilizzati è stato dato alle fiamme. «Le autorità ufficialmente negano un loro coinvolgimento e parlano di politiche di contenimento mediante ricoveri in rifugi e sterilizzazioni - spiega Cisternino -. Ma gli stanziamenti annunciati per le campagne di controllo delle nascite e per la costruzione dei canili non sono mai arrivati alle associazioni che si occupano degli animali di strada. Oppure sono arrivati in forma assolutamente insufficiente».

TERRORISMO MEDIATICO - In compenso, periodicamente vengono lanciate campagne mediatiche allarmistiche su possibili diffusioni di rabbia e altre malattie che sull'onda della paura spingono anche molti cittadini comuni a prendere parte ai rastrellamenti e alle uccisioni. Sul forum del sito vreditelyam.net (traducibile più o meno come «parassiti»), vengono dati consigli su come preparare le esche avvelenate. «Il caso della rabbia è pretestuoso - sottolinea Cisternino, diventato nel frattempo delegato dell'Oipa in Ucraina delegato a trattare con le autorità locali - serve per fare terrorismo mediatico, per indurre anche la popolazione a fare il lavoro sporco».

STRISCIONI NEGLI STADI - Nei mesi scorsi era stata lanciata una campagna web di boicottaggio di Euro2012. Ora un movimento animalista trasversale sta cercando di organizzare una campagna di sensibilizzazione da lanciare direttamente dagli spalti degli stadi. In Germania sono già stati esposti striscioni contro il silenzio della Uefa. Ed è allo studio una mobilitazione senza frontiere che porti a ripetere il gesto in contemporanea in tutti i Paesi più sensibili al richiamo del calcio, Italia in primis. «I tifosi italiani, espongano alle finestre striscioni con scritto "stop al massacro in Ucraina - è l'invito dell'Oipa - in modo da dare visibilità al problema e convincere le autorità ucraine a dialogare con gli animalisti».

DESAPARECIDOS - L'uccisione di cani e gatti randagi non è un fenomeno recente. Cisternino spiega che va avanti da vent'anni, ma che è dal 2010, con l'approssimarsi degli Europei, che le spedizioni sono cresciute a livello esponenziale: «A Kiev risultavano 12 mila randagi per le strade. Ora non se ne vedono praticamente più. E la stessa cosa è avvenuta a Leopoli, un'altra delle città dove si giocheranno le partite». Che fine hanno fatto, visto che nel frattempo non sono stati costruiti così tanti canili per accoglierli? La risposta, per gli animalisti, è purtroppo implicita nelle immagini delle carcasse di cani uccisi che vengono di frequente ritrovate ai margini della città. Sono tante, ma rappresentano solo una minima parte, rispetto al numero di «desaparecidos» sulla cui sorte probabilmente non si riuscirà mai a sapere la verità.
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Old 08-02-2012, 12:00   #5
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Spende 50 mila $ per clonare il suo cane morto
L'iniziativa di una ex broker di Wall Street che non si rassegnava all'idea di perdere il suo amico scodinzolante


Cinquantamila dollari, circa quarantamila euro, per riavere in casa il proprio amato cagnolino. Non si tratta del riscatto per un rapimento, bensì della spesa sostenuta dalla newyorkese Danielle Tarantola per clonare Trouble, il suo yorkshire morto tre anni fa ma rimasto nel suo cuore tanto da spingerla a contattare una società specializzata in Corea del Sud.
LA DECISIONE - Danielle, una ex broker di Wall Street la cui storia è rimbalzata sulla stampa anglosassone, è venuta a conoscenza della possibilità di clonare Trouble quando il cagnolino era ancora in vita. «Ho pensato che sarebbe stato carino vedere lui e il suo sosia interagire. Poi ho lasciato perdere. Ma quando Trouble se n'è andato, ci ho ripensato e ho deciso di informarmi». Detto fatto: la donna ha contattato la compagnia specializzata in clonazione animale e ha inviato un campione di Dna raccolto dal veterinario di Trouble prima che morisse.

PARTO VIA WEBCAM - Qualche tempo dopo ha ricevuto la comunicazione ufficiale che la fattrice selezionata per la gravidanza, nella quale era stato impiantato l'embrione creato dal Dna del cane, era rimasta incinta. Ha poi assistito al parto in diretta via webcam e dopo due mesi di allattamento ha ricevuto il suo nuovo cucciolo. Che ha chiamato, senza troppa fantasia, Double Trouble. (Fonte: Adnkronos)


Le tre vite di Andrea, gatta che non vuol morire
Sopravvissuta due volte alla camera a gas usata nello Utah per l'eutanasia dei randagi, ora vive felice in una famiglia



Sopravvissuta a due condanne a morte in camera a gas, oggi ha trovato casa, padroni, cibo e vive serena la sua terza esistenza. È questa la storia di una gatta, di nome Andrea, una felina randagia che secondo le leggi dello Utah, in quanto abbandonata, non avrebbe diritto di vita. Per questo motivo dal mese di ottobre è stata condannata alla camera a gas – la pratica è legale in molti stati americani, ma anche in Giappone per esempio – a West Valley City, la cittadina dello Utah dove è stata ritrovata per strada. Ma Andrea ha dimostrato la proverbiale longevità dei gatti, ed è scampata alla morte per due volte di fila.
LA STORIA – Nel mese di ottobre, racconta il Telegraph, una delle ronde del centro che dà asilo agli animali abbandonati della cittadina di West Valley City, contea di Salt Lake, Utah, Stati Uniti, aveva raccolto tra gli altri una piccola gatta randagia, dal pelo nero e lungo e due macchie sul collo e sulla pancia. Portata al rifugio, era stata chiamata Andrea: qui aveva passato 30 giorni, come la legge dello stato vuole, in attesa che qualcuno ne reclamasse la proprietà, o si offrisse di adottare l’animale. Ma nessuno era arrivato per Andrea. E dunque, come la prassi richiede, i dipendenti del rifugio avevano dovuto procedere alla soppressione dell’animale.

DUE VOLTE IL GAS – L’eutanasia dei randagi nello Utah è praticata con la camera a gas. A cui difficilmente cani e gatti sopravvivono (anche se negli anni qualche caso si è registrato), grazie a una pratica di repressione condannata dalle associazioni animaliste, diffusa in molti stati, che in passato aveva fatto parlare molto, per via dell’alto numero di animali uccisi in Giappone. Andrea però è uscita indenne al primo tentativo. Così è stata sottoposta a una seconda somministrazione di gas, e questa volta, secondo gli impiegati che si sarebbero occupati dell’eutanasia, l’intervento era riuscito. Tanto che il cadavere di Andrea era stato messo in un sacchetto di plastica e riposto, come avviene in questi casi, in una cella frigorifera a 40 gradi sotto lo zero. Ma alla riapertura del frigo, dopo un tempo non precisato, la gatta era ancora viva.

LA TERZA VITA – Iniziava dunque la terza vita di Andrea, sopravvissuta al gas e al gelo e finalmente degna di vivere in tranquillità. La sua storia ha intenerito la comunità locale, e dopo un paio di mesi trascorsi a casa di una signora del luogo (una volontaria animalista, Vanita Coombs, che dice di Andrea: «Ama la vita e tutte le persone con cui entra in contatto. È un gatto che desidera vivere»), ora Andrea è stata adottata da una famiglia di Syracuse, cittadina dello Utah a pochi chilometri da Salt Lake City. E la sua storia sta facendo rimettere in discussione l’uso del gas per sopprimere i randagi.
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Darkness
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Le tre vite di Andrea, gatta che non vuol morire
Sopravvissuta due volte alla camera a gas usata nello Utah per l'eutanasia dei randagi
E la sua storia sta facendo rimettere in discussione l’uso del gas per sopprimere i randagi.
eh...qualcuno la racconta senza alcun lieto fine, almeno per quanto riguarda tutti gli altri, che invece di essere gasati, si beccheranno una bella ( si fa per dire) dose di pentobarbital (procedura pure meno costosa, così 'sti pezzi di merda risparmiano pure) , e amen

http://www3.lastampa.it/lazampa/articolo/lstp/437024/
Sopravvive due volte alla camera a gas,
ora il gatto Andrea ha trovato casa





Storia a lieto fine per il felino
che ha superato due volte
la condanna a morte


new york
Se è vero che i gatti hanno nove vite, Andrea ne ha almeno tre. Il gatto dello Utah, che era stato raccolto per strada a ottobre, è "resuscitato" due volte dalla camera a gas dove era stato condannato a morire in un rifugio comunale di West Valley City.

Scaduti i 30 giorni in cui nessuno aveva fatto richiesta di adottarlo, gli amministratori avevano spedito il gatto nella camera a gas, assieme ad altri randagi, scrive il Times. Lui però è sopravvissuto. Così il rifugio ha tentato una seconda "eutanasia". Questa volta Andrea sembrava morto e la sua carcassa era stata messa in un sacchetto di plastica in un congelatore. Ad un controllo, tuttavia, gli amministratori hanno visto che il gatto aveva vomitato l'anima, che soffriva di ipotermia, ma che era ancora vivo.

Il rifugio allora ha deciso di interrompere i tentativi di sopprimerlo: "Era una di quelle situazioni in cui si capisce che il gatto voleva continuare a vivere - ha spiegato Aaron Crim, del comune di West Valley City - pertanto gli è stata data l'opportunità di trovare una casa". A inizio dicembre Andrea è stato adottato da Janita Coombs, una volontaria di un'associazione animalista.

Intanto le autorità hanno aperto un'indagine per capire come Andrea sia riuscito a sopravvivere per ben due volte, mentre l'amministrazione comunale ha deciso di rivedere la pratica della soppressione nella camera a gas, a favore di una meno dolorosa e meno costosa iniezione letale di Pentobarbital.
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http://fotografandolavitablog.blogsp...ai-potuto.html
Il grande silenzio dei cani ci consola delle futili parole degli uomini. Chaumont

Silence is the most perfect expression of scorn. G.B.Shaw

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Old 10-02-2012, 12:31   #7
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